venerdì 25 maggio 2018

L'inquinamento causato dai palloncini

Dei danni da palloncino lo scorso anno si è accorto anche un comune italiano, non a caso sul mare, che per primo nello Stivale ha deciso di vietare i palloncini in gomma: il Comune di Maruggio infatti, in provincia di Taranto, sposando il progetto Clean Sea Life ha bandito il lancio perché "a seguito di numerose indagini autoptiche, è emerso che vi è una lunga lista di organismi nel cui stomaco sono stati trovati i palloncini: tartarughe, delfini, capodogli". Secondo la Marine Conservation Society (Mcs), che ha stilato un rapporto sui danni da palloncini in Gran Bretagna, i rifiuti da "festa" stanno aumentando vertiginosamente: nel 2016 quelli ritrovati sulle spiagge britanniche erano il 53% in più rispetto all'anno precedente. Nel Regno Unito la quantità di detriti legati ai palloncini da elio, sempre per la Mcs, è triplicata negli ultimi vent'anni e secondo le ricerche effettuate solo il 13% di questi esplode in mille pezzi mentre l'80% tornerebbe "indietro" intatto. Dati sconfortanti se si pensa che "il lattice con cui vengono realizzati può durare anche fino a quattro anni nell'ambiente marino" avverte la Mcs. Un tema, quello dai danni da palloncino, che non riguarda solo le isole (Malta sta per esempio lanciando una petizione per abolirli ma tutte le città dei continenti. La stessa Europa, tramite la Commissione Europea, sta preparando in questi ore un piano che, se approvato, potrebbe prevedere l'abolizione di monouso e dei palloncini stessi. Chiaramente sia le aziende produttrici sia tutto l'indotto (basti pensare ai semplici negozi di giocattoli) chiedono un ripensamento del piano e l'intenzione è quella, in futuro, di realizzare palloncini ad elio e non solo prodotti tutti con materiali completamente biodegradabili in tempi brevi. Quella dei palloncini appare la terza campagna, in ordine di tempo, a prendere sempre più piede nella lotta all'inquinamento dovuto dagli 8 milioni di tonnellate di plastica che ogni anno finiscono nei nostri oceani. Molti paesi infatti da tempo stanno già predisponendo o avviando l'abolizione delle cannucce e dei monouso. In Italia le Tremiti dal primo maggio hanno vietato le stoviglie non biodegradabili per legge e da Torino a Terni diversi comuni stanno già dicendo addio alle cannucce. Un grande impulso alla lotta mondiale all'"usa e getta" è arrivato poi pochi mesi fa anche dall'Inghilterra dove il governo May ha annunciato, dal 2019, l'addio a cannucce monouso: da molti questa mossa pro-ambiente è stata letta come il via ad un impegno planetario che, dopo usa e getta, cannucce e palloncini, presto potrebbe portare anche a un importante ridimensionamento delle bottiglie di plastica. Sempre con lo scopo di salvare i nostri mari prima che sia troppo tardi.


Noi speriamo veramente che un giorno le persone smettano di utilizzare oggetti usa e getta usando utensili che siano di maggior qualità in modo tale che durino più a lungo e successivamente si inquina di  meno !


Fonte:
Reylo.ren     concil.a     lx05

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