venerdì 20 aprile 2018

La miniera di Cludinico

Storia
Dalla metà del XIX secolo a Cludinico si è avuta la presenza di attività estrattive, con l'apertura di una "miniera di carbone". Abbandonata dopo pochi anni, essa fu riaperta tra il 1873 ed il 1876, per poi essere nuovamente chiusa agli inizi del '900.
Durante il ventennio fascista il sito venne riattivato, impiegando fino a 1600 persone provenienti da tutta Italia, e raggiungendo uno sviluppo complessivo di 120-150 kilometri.
La miniera, sebbene non ancora esaurita, è stata definitivamente chiusa negli anni '50 a causa dei costi eccessivi, ma dal 2009 è stata recuperata a fini culturali, didattici e turistici.
Il carbone, dislocato a ferro di cavallo dalle Alpi Orientali fino all'Istria, trova in Friuli-Venezia  Giulia  maggiori giacimenti nel sottosuolo di Cludinico (750 m s.l.m.), frazione del comune di Ovaro. L'attività estrattiva, iniziata già ai primi del 1800, si sviluppò con alterne fortune sino al 1956; all'apice della sua attività furono impiegate oltre 1500 unità provenienti da tutta Italia, che si servirono di ben 150 km di gallerie, 25 delle quali provviste di carrelli e vagoni. La frazione di Cludinico si trasformò per molti anni in un villaggio minerario, completo di dormitori, mensa e impianti vari. In totale vennero prodotte 365.000 tonnellate di carbone su una superficie di 410.000 m2, con spessori di carbone variabili da 10 cm a 4 m.
Il Museo-Punto Informativo (facente parte del sistema museale della Carnia), che raccoglie i visitatori all'ingresso della frazione di Cludinico, espone reperti per lo più donati direttamente da ex minatori o dai loro discendenti. Il Museo funge anche da base di partenza per le visite guidate alla Miniera "Creta d'Oro", i cui due ingressi sono raggiungibili percorrendo la stessa vecchia strada calpestata dai minatori che dagli alloggi di Cludinico si recavano al lavoro. Le visite guidate consentono di accedere all'interno della Miniera lungo i tratti di galleria già interamente ripristinati: un vero e proprio tuffo in un mondo del tutto inusuale fatto di carbone, di tracce lasciate dai minatori ma anche da straordinarie manifestazioni della natura, che non lascerà affatto delusi!

Un' esperienza unica la mondo                                                                                   
La visita è l’occasione per conoscere tanti affascinanti aspetti di questo mestiere, dalle operazioni di carotaggio realizzate con le sonde Swenska, ai sistemi di avanzamento in galleria grazie al brillamento delle mine.
E poi ancora, si potranno conoscere gli attrezzi utilizzati per l’estrazione del carbone, le lampade a carburo necessarie ai movimenti dei minatori, e avere accesso alla fucina ed alla falegnameria.

L’escursione in galleria è molto indicata anche per i bambini (da 5 anni in su), dal momento che sono tuttora ben visibili le vene carbonifere e vi sono molti altri aspetti che possono suscitare la curiosità dei più piccoli, come l’accesso alla Santa Barbara, cioè al deposito di munizioni, e l’osservazione e l’analisi delle cosiddette lenti di carbone, delle aree di coltivazione e delle concrezioni calcaree.                                                                                                       
Alcuni consigli pratici per  chi vuole andare a visitare la miniera     
La miniera di Cludinico, oggi, è perfettamente sicura e ben illuminata. La visita inizia presso il museo e prosegue con la discesa verso i vari livelli delle gallerie. I cunicoli non sono angusti, e l’altezza è di circa 2 metri. Tutto il percorso è mantenuto in perfetto ordine e nella massima pulizia, grazie ai generosi volontari del posto.
La visita al complesso minerario Creta d’Oro è consentita solo nei periodi estivi ed ha una durata di circa 2-3 ore. Si consiglia un abbigliamento leggero, con maglioncino al seguito: la temperatura interna, infatti, è di circa 15°. È necessario, inoltre, indossare scarponi adatti ad affrontare le frequenti pozze d’acqua presenti sul suolo. Casco e pila vengono forniti sul posto.
Per quanto le facce imbrunite tipiche dei minatori non lo lascino immaginare, l’aria che oggi si respira nelle gallerie è davvero pura, e dunque non deve costituire motivo di preoccupazione. Anzi, i livelli di purezza indicano che la miniera potrebbe essere persino usata per scopi terapeutici!        
                                                                                                                
Le mie esperienze                     
Io ho visitato la miniera lo scorso anno e ritengo di essere stata molto fortunata a vederla, perché la miniera è veramente fantastica per tutte le risorse che ha come la sua originale storia. Per questo io vi consiglio veramente di visitarla, perché forse sarebbe la vostra unica possibilità di vedere una cosa così bella e interessante.
Fonti: Wikipedia, Vimado.

Reylo.ren

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