venerdì 10 febbraio 2017

Giornata del ricordo

Il 1° maggio 1945 Trieste è pronta a festeggiare la fine della guerra perché i volontari della libertà hanno preso il controllo della città. La guerra è finita ed i triestini si accingono a far la pace, ma succede un fatto sconvolgente: le truppe comuniste jugoslave del Maresciallo Tito incominciano a dare la caccia agli uomini del C.L.N. insieme a migliaia di triestini ed esponenti di movimenti politici. Per tutto il mese Trieste vive questa sorta di mattanza. Migliaia di persone spariscono nelle grinfie della cosiddetta Milizia Popolare; parte di costoro finisce nelle foibe delle cavità carsiche. Venivano legati due a due portati sul bordo delle buche e ad uno dei due si sparava un colpo alla nuca, in modo che cadendo portasse nella buca anche l'altro.  
 


Per anni dopo 12 giugno 1945, nonostante l'allontanamento delle truppe slavo-comuniste dalla città molte persone continuarono a vivere il trama delle foibe con la paura del ritorno dei Titini. Solo il 26 ottobre 1954 con il ritorno di trieste in Italia, questo incubo scomparve.
Le Foibe hanno rappresentato un raffinato ed efficace sistema di terrore per gli Istriani, perché ha avuto un ruolo determinante nel creare in Istria l'atmosfera di paura e terrore che ha convinto una moltitudine di persone a lasciare le loro case per fuggire al regime assassino del comunismo jugoslavo. 
Erano consapevoli che bastava il fatto di non essere comunisti per rischiare di finire come gli infoibati. 
Così oggi 10 febbraio si ricorda quest'avvenimento con il nome di "giorno del ricordo".

forna21 lamacorno62

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