venerdì 3 febbraio 2017

Cimitero degli ebrei a San Daniele del Friuli

All'inizio gli ebrei venivano sepolti nel cimitero di Udine fino al 1733 quando Joel Luzzato richiese al consiglio dei dodici un terreno dove seppellire i deceduti della comunità ebraica; così il 14 febbraio 1734 ottennero un luogo, in affitto, presso la comugna, lungo le sponde del Repudio. Con la diffusione degli ebrei nel mondo nacquero due funzioni funebri, quella ashkenazita e quella sefardita, nel cimitero ebraico di San Daniele si svolge la funzione ashkenazita. Il corpo del defunto deve essere purificato e curato con dell'acqua, dopo la purificazione il corpo viene vestito con un sudario bianco e avvolto nel tallith (scialle di preghiera con numerose frange).



Nella cultura ebraica non bisogna cremare il corpo ma seppellirlo, il prima possibile. Durante il funerale viene recitata la preghiera per il defunto, il kaddish; alla fine della cerimonia tutti devono lavarsi le mani in segno di purificazione. Il periodo di lutto dura sette giorni e prende il nome di shiva, i famigliari devono rimanere a casa fino alla mattina del settimo giorno dove i famigliari fanno visita alla tomba. E' tradizione lasciare sulle tombe dei sassi con sotto un pensiero o una preghiera per il defunto; questa usanza risale al tempo di Mosè, dove i deceduti dopo essere sepolti venivano ricoperti di sassi così da impedire ai animali selvaggi di dissotterrarli. 
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